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Quindi non si può più dire niente? Il linguaggio inclusivo: cosa c'è dietro le parole

Immagine del redattore: Fondazione RigelFondazione Rigel

Durante il nostro prossimo webinar a questa domanda risponderà per noi Annamaria Anelli, business writer e cintura nera di scrittura efficace.


Locandina del webinar con persona con scotch sopra la bocca, logo di Rigel, titolo e data dell'evento


Davvero non si può più dire niente?


Eh no, non è che non si può più dire niente, è che siamo esseri umani, non pietre, e quindi la nostra sensibilità matura e si raffina, la nostra tolleranza nei confronti di parole inopportune si assottiglia. Usare parole rispettose significa una cosa molto semplice: avere cura delle persone. Il linguaggio inclusivo o ampio è tanto, tanto più di ciò che comunemente si pensa, e l’asterisco è forse la cosa meno interessante di tutte.


Perché partecipare?


Sarà un'occasione per riflettere sul potere delle parole e sul loro impatto sulle persone, approfondire le diverse sfaccettature del linguaggio inclusivo, andando oltre gli stereotipi e scoprire strumenti per comunicare in modo più partecipativo e rispettoso.


Chi è la relatrice?


Foto ritratto di Annamaria Anelli

Annamaria Anelli fa la Business Writer da prima che nascesse Facebook e ha un passato corposo come Instructional Designer per l’Isvor Fiat, cioè la scuola di formazione del Gruppo Fiat (oggi Stellantis).


Con formazione e consulenza aiuta le organizzazioni a scrivere in maniera più chiara e rispettosa e a prendersi, così, cura delle persone. È docente di scrittura efficace in varie scuole professionali, master e Università. Il suo ultimo libro è Caro cliente. Chat, email e messaggi automatici fuori e dentro l’azienda (Zanichelli, 2018) e ha scritto e condotto i podcast Le parole per farlo e Parole per conoscersi per la piattaforma Storytel.


Registrati subito al webinar in programma per il 16 gennaio e non perdere questa occasione di approfondimento! 



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